jueves, 26 de julio de 2007




Ti regalo questo, potrebbe essere una passeggiata nel parco o una canzone senza fine. Una lettera d’amore, un cappuccino nella tua piazza preferita o un trucco di magia senza preparazione.

Ti regalo questo così lo porti con te, piegato nella borsa, o fra le pagine di un libro di Benedetti. Così quando ti arrabbierai con me potrai stropicciarlo o fare una palla e buttarlo dalla finestra e guardare felice come lo schiaccia un bus. Per incartare una mela o per incollarla al muro. O per scriverci sopra il numero della banca.

Qualcosa di arrangiato. Quelle cose che inizi a scrivere senza pensare e che non sai quando finirà. Ti regalo un tango di Piazzolla così lo ascolti mentre ti fai i capelli. Ti regalo un sogno, una camminata sulla riva del lago, magari a Bariloche, una passeggiata per le strade di Buenos Aires o un caffè al Tortoni.

Ti regalo un’idea. Il concetto più bello della complicità, uno scenario vuoto nel quale cercare il miglior modo di trovarsi.

Ti regalo queste righe imprecise, senza capo né coda, senza trama né fine, senza argomenti e senza attori principali. Senza una morale. E se ce l’ha, che solo tu lo sappia.

L’unica cosa che devi fare è spegnere la luce, chiudere gli occhi e la porta della tua stanza, non necessariamente in quest’ordine. Lascia che ti parli piano, dimentica le fatture ed il tg. Amami un po’ di più di cinque minuti fa, e fammelo sapere in qualche modo.

Ti regalo un desiderio. Riempirti di voglia di ridere e di scappare correndo. Che tu abbia bisogno di sentirmi e di trovarti a chiedermi di spegnere la luce, che chiuda la mia porta e allora, iniziare a leggere questo che ora stai leggendo. E magari non riuscissimo a smettere di chiamarci ogni notte, per trovarci nella stessa favola. Tutta la vita.

Lascio aperta la finestra perché tu possa entrarci, per potermi spiare. Per vedermi senza che io ti veda. Perché tu abbia cura di me senza che io lo sappia.

Una favola per portarti in viaggio. Nelle strade e nei parchi.

Ti regalo queste parole senza carta colorata, né uno “spero che ti piaccia”. Parole che parlano di te e di me, che possano leggersi qualsiasi giorno dell’anno, a qualunque ora, sia quale sia il tuo umore.

Ti regalo questa storia.


Nota: De todas las versiones que pueden encontrarse en internet de "Te regalo un cuento", hoy he descubierto que también existe una traducción al italiano. La ilustración es de Cecilia Varela y forma parte de las imágenes que queremos incluír en el libro del cuento.

Publicado por Puzzle a las 18:22
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2 desvaríos:

Anónimo dijo...

más de una vez he buscado el autor de ese texto por internet, hasta que he descubierto tu blog y he visto que eras tú. Me encanta la historia y el dibujito. Te han traducido al italiano?, vas a publicar el cuento?, yo quiero tenerlo!

besos

Sonia

Anónimo dijo...

te han traducido al italiano????

joer, qué fuerte...

 
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